Nell’inventario dei libri di Guarnerio redatto nel 1461, questo manoscritto viene identificato con
“Augustinus de civitate dei in pergamenis deauratus”: si tratta di uno splendido codice scritto in
littera antiqua, per Guarnerio, da Michele Salvatico nel 1450, che espressamente lo data nell’
explicit a
carta 427 verso:
“Laus deo et eius matri. Anno domini millesimoquadringentesimoquinquagesimo, die sexto dicembri”.
Si tratta di un codice in pergamena, corposissimo, con oltre 400 carte, che si apre a
carta 19 recto, con una ricchissima decorazione “all’antica” in cui lo stemma di Guarnerio, committente, si inserisce nel margine inferiore di una splendida cornice con decorazione floreale e a nastro intrecciato, e che prosegue con numerosissime iniziali decorate, punteggiate e filettate, con ornato ad intreccio e terminazioni a foglie di vario colore come quelle a
carta 135 verso.