Si tratta di un
Messale scritto, in
littera textualis italiana, per una chiesa di Parma come è attestato dai santi ricordati nel Calendario, come per es. per il 27 aprile l'indicazione "
s.Iohannis Collobita conf., cuius corpus est in altari piscopali in Parma", e nel 1459 acquistato da
ser Michele da Malisana per la
confraternita di Marano (appartenente alla diocesi di Aquileia), come attesta la nota "
MCCCCLVIIII, die *** maii, ser Michael de Malisana, cuius anima requiescat in pace, emit hoc missale pro comuni utilitate ecclesiarum fraternitatum Marani, videlicet s.Mariae, s.Iohanis Baptiste, s.Antoni" a
carta 1 recto.
Il codice è preziosissimo, con numerose
iniziali miniate a colori vivacissimi come quella che si vede a
carta 14 recto, ma è famoso soprattutto per l'ornato figurato di due splendide miniature.
La prima, a
carta 8 recto, vede nella parte superiore del foglio una
splendida scena dell'Annunciazione, con la Vergine inginocchiata entro una stanza dalla struttura architettonica rinascimentale, cui appare l'Angelo annunciante con un giglio in mano, mentre in cielo compare la simbolica colomba. Nella stessa carta, poi, si trova anche l'iniziale figurata del testo "
Ad te levavi..." con
re David, vestito di abiti regali, nell'atto di pregare, mentre nel margine inferiore della pagina, un ricco
fregio floreale è interrotto al centro da uno spazio bianco destinato allo stemma, mai dipinto.
L'altra meravigliosa miniaura è dipinta a piena pagina a
carta 116 verso, e raffigura la scena della
Crocifissione, con la suggestiva figura del Cristo in croce, cinto ai fianchi da un delicato ed impalpabile velo, e le figura dolenti della Vergine e di San Giovanni, ritratte con volti fortemente espressivi.
Il codice entrò nella collezione di monsignor
Giusto Fontanini, come si legge nel
foglio di guardia nella nota di possesso: "
1730. Iusti Fontanini archiepiscopi Ancyrani".